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venerdì 14 dicembre 2018

Crescere

E' tutto molto difficile.
Ho sempre pensato che diventare adulti fosse sinonimo di indipendenza e responsabilità, ma in realtà si sta rivelando un grande fiasco per quanto mi riguarda: sii bravo abbastanza nel tuo lavoro, sii sveglio, intelligente, abbi altri interessi oltre allo studio, eccelli in tutto, nello sport, nell'amore e nel lavoro, prendi voti alti, devi avere un fisico della madonna, guadagna tanto, sii simpatico.. Insomma, se devo dire quale sono le mie qualità forse ho il 4% di quello che la società richiede.

Non sono una buona studentessa: ho avuto problemi con lo studiare e con la concentrazione da quando sono entrata in università, ho perso la motivazione per studiare, sebbene mi sia sempre piaciuto ed è da quattro anni che cerco un'ispirazione per poter avere stimoli sotto questo punto di vista, oltre all'ansia che ti viene due settimane prima di un esame perché non hai toccato libro negli ultimi 4 mesi;

Non ho mai lavorato tanto, o comunque, se l'ho fatto, sicuramente non nel settore per cui sto studiando e quindi in sostanza non ho fatto un cazzo;

Se i voti mi potevano salvare per la ricerca del lavoro, mi sono affossata tentando di mettere in risalto i progetti durante i miei anni accademici, ma alla fine, se posso essere sincera, non ho imparato un cazzo, o comunque nulla che mi permette di poter trovare un lavoro. Ovviamente devo studiare durante queste cazzo di vacanze natalizie cose che non vedo da anni perché altrimenti non trovo lavoro da nessuna parte, e indovina la voglia che ho in corpo...

Ok ho un ragazzo fantastico ma non ho manco la possibilità di vederlo alla sera. Ci vediamo una volta ogni due settimane che, per carità, è tanto per una storia a distanza ma comunque non posso nemmeno godere del benessere di una relazione.

Non contando che ho anche mollato lo sport perché non ho possibilità di farlo qua in Francia.
Ah e voglio aggiungere: sono finita nel posto più merdoso del mondo. Cioè non sento una persona che non si sia divertita in Erasmus e io invece mi sono ritrovata in un buco di culo grande quanto la mia città italiana ma con almeno 1/4 dei giovani abitanti. Gli altri sono tutti vecchi inglesi che hanno deciso di trasferirsi qui dopo il retirement.

Non ho stimoli, non ho soddisfazioni e davvero, sto perdendo la pazienza a dover rincorrere sempre qualcosa perché tanto, anche con la fatica, non ottengo mai un cazzo.
Mi sembra di essere tornata a quell'eterno 2013... 

giovedì 20 settembre 2018

Sono arrivata

Mi sono trasferita.
Vivo da sola.

E' come essere tornata a casa ma aver cambiato lo stato. Non avere le stesse persone con cui fare affidamento. Mi mancano tanto tutti. Ma allo stesso tempo mi godo il tempo da sola.

Finalmente amo.
In una maniera più sana. Lo faccio.

mercoledì 1 agosto 2018

Fallimento

Ho paura del fallimento.
Non mi sento buona a fare nulla, ho l'esperienza pari a quella di un criceto che ha vissuto per tutta la vita in una gabbietta.
Sto per andarmene via, all'estero e ho paura di non farcela. Una lingua nuova che ho studiato solo per metà, nuovi amici, qualcuno parlerà inglese? Ho un buon inglese da potermi far capire?
Devo trovare la cazzo di tesi qua a Londra. Ed è difficile se non hai un buon curriculum. Chi cazzo considera una ragazza che non ha imparato niente oltre allo studiare all'università? Si, ho fatto piccoli lavoretti, ma quanto verranno considerati dalle aziende per cui mi candido?

Dall'altra parte ho un ragazzo fantastico, un fottuto genio che stimo in tutti i suoi aspetti: è eccellente dal punto di vista lavorativo, un ottimo amante, un buon amico e il divertimento assoluto quando si tratta di fare stronzate. Eppure non tutti siamo come lui, io per prima. Non ho capacità innate, la cosa migliore che posso fare è sforzarmi e farmi il culo. Non sono nata genio, non sono nata capace, prima di imparare le cose devo stare ore a pensarci e a studiare. Ad esporre faccio schifo, a scrivere peggio, al liceo avevo un 6 cagato di tema solo perché stavo simpatica al professore.
E adesso? Adesso che devo contare solo e unicamente dalle mie esperienze che cazzo posso offrire? Dire che sono una persona rotta che sta cercando di ricostruirsi e di realizzarsi almeno sul punto di vista lavorativo?
Credevo che lo studio fosse l'unico ambito in cui andavo alla grande, ma dopo questa sessione posso ricredermi. Per carità ho dato 4 esami ma con che cazzo di risultati? Avevo la media del 27 e sono scesa a 26.3 perché ho fatto un esame di merda che non posso rifiutare per sto cazzo di eramsus.
Mio padre mi ha chiesto se l'erasmus è più benefico che il Politecnico, ma cosa devo fare? Ho voglia di provare a vivere qualcosa di diverso, con tutte le sensazioni negative che mi porto appresso data dalla mia cazzo di ansia. Ma mi abbasserà la media, più di quanto io ce l'abbia già bassa - per una magistrale ovviamente. E quale sarà il mio bigliettino da visita?
Mica posso dire "Eh, ho avuto tante esperienze dal punto di vista amoroso tale che mi abbiano fortificata - o distrutta" tantomeno "Guardi posso imparare lavorando, mi lasci solo provare".
Non sento di avere nulla in mano, nulla di proficuo e di necessario, non ho niente in più da offrire alla gente. Forse un po' di negatività, non che mi aiuti.

Posso dire di essere una ragazza interessante....... sotto quale fottuitissimo punto di vista? Perché sono particolare e interessante? Perché prendere me rispetto ad altri migliaia di ragazzi?
Credevo di voler iniziare a lavorare ma non ne sono più così sicura.

Perché sono una buona amica? Perché devo essere presa in un'azienda? Cosa offro a Fabio di così bello tale da amarmi? Perché sento di essere immeritevole in tutto?

Forse sono depressa.
O sono semplicemente troppo rotta. E non ho la più pallida idea di come ricostruirmi, anche se un po' l'ho già fatto grazie alla mia psicoterapeuta.

Che merda.

lunedì 2 luglio 2018

Le crisi

Ogni volta che sto così male mi viene da pensarti.
E' divertente il fatto che associo il dolore a te, vero?
Mi avresti lasciato sola come tutte le volte e io avrei studiato solo di giù per farti vedere che stare con me valeva davvero la pena. Ma adesso non c'è più questa motivazione.

Mi sono innamorata di un altro. Che non gli importa che voti prendo o cosa ho fatto nel mio passato. Gli importa di me adesso e del mio futuro. E' felice che il mio passato sia stato così perché non sarei la persona che avrebbe voluto accanto, o che gli fosse piaciuta.

Sono senza parole, lo studio mi sta distruggendo.

venerdì 16 marzo 2018

Non pensavo

Non pensavo di andare via.
Finalmente avvero uno dei sogni che inseguo da una vita, ma mi sembra surreale.
Pensavo che me ne sarei andata via dal mio paese con te. E invece tu non ci sei.
Sono due mesi che ormai sei solo uno scheletro e la piccola, o grande, ombra che scurisce le mie giornate: presente ma non presente, di fianco ma da un'altra parte.

So benissimo che tu te la stai vivendo molto meglio di me, che il mio nome non esce minimamente dalle tue labbra e che rivivere i nostri luoghi con qualcun altro non ti fa effetto.
Io invece per dimenticarti e vivere davvero quello che ho sempre voluto me ne devo andare. Andare dai miei amici, dal mio paese, dalla possibilità di vivermi la mia vita parallela alla tua rimanendo cosciente che tu stai facendo lo stesso due quartieri più in là.

La cosa più strana è che parto per la Francia, il paese che ha segnato la distruzione della nostra relazione e che mi ha lasciato più graffi che carezze.

So anche che non te ne frega assolutamente un cazzo di me, che la tua vita va avanti, che io non sono e non sarò mai un'amore perso perché di amore, per me, non ne hai mai provato. Era solo un senso di attaccamento che ti lasciava la sensazione di appartenere a qualcosa o a qualcuno. Peccato che il senso di appartenenza non è la medicina per i tuoi malesseri interiori che riguardavano per lo più la gabbia in cui tu hai deciso di rinchiuderti: la nostra relazione. Quella che io credevo sana, immotivatamente emozionante, che ti lasciava benessere ma che allo stesso tempo mi spezzava il cuore.
E adesso sto cercando di rimettere assieme mille pezzi per poter riformarmi. E lo faccio abbandonando tutto ciò che mi riguarda: la mia bella Italia, i miei genitori e i miei amici.
Mi chiedo se sia davvero un gesto troppo estremo per poter risanarmi da zero, senza la negatività che mi porta questa città, fatta di ricordi e persone che non proseguono più la mia stessa strada.

Me ne vado e ti lascio qua una volta per tutte, a fare le esperienze che tu non avresti mai fatto con me.    A innamorarti, convivere e vivere finalmente l'amore con qualcuno.
Io scappo e ti strappo dal mio cuore.

venerdì 23 febbraio 2018

Not ready

Non sono pronta.
Ho provato a rimettermi in gioco ma non sono pronta.

Sogno che sei con me, anche se in realtà sta dormendo un altro nel mio letto.
Ti odio immensamente.

Il mio è un amore malato. E non riesco a liberarmene anche se ci sto provando in ogni modo.

Ti odio.

mercoledì 7 febbraio 2018

Nostalgia

Preferivo non averti mai conosciuto piuttosto che aver passato anni così.
Guardando indietro vedo solo una persona che mi ha fatto stare così bene quanto mi ha distrutta, non lasciandomi più nulla di mio.
Hai rotto il vaso e non hai neanche pulito per terra. Mi hai lasciata lì e fatto finta di nulla.
Quanto mi facevi ridere all'inizio, non ho mai riso così forte quanto tre anni fa.
Ero la persona più felice del mondo.
E adesso mi manco.
Perché non sono più capace di essere vivace e felice come una volta.

Hai tolto ciò che mi rendeva più preziosa. Unica. E adesso faccio fatica a ritrovarla.
Sono diventata una fottuta persona seria che non riesce a prenderla sul ridere quando si dovrebbe.
Che non fa cazzate perché non si vuole rovinare la reputazione.
Che guarda ossessivamente il tuo Facebook, i tuoi accessi su Messenger e su whatsapp per vedere se tu stai facendo da solo ciò che una volta facevi con me: essere felice.

Mi chiamavi principessa. Mi videochiamavi quando non ci vedevamo ed eri una piccola colla quando stavamo assieme.
Mi ricordo quel giorno in cui ti avevo lasciato per la prima volta a Parigi da solo... Abbiamo pianto tantissimo entrambi e mi hai detto che mi amavi immensamente.
Io sapevo perché piangevo, ero consapevole del fatto che ti avrei perso ed è effettivamente successo.
Ci siamo lasciati già da lì. La felicità è tutta scomparsa. E poi hai iniziato a togliere quelle parti di me così fondamentali...
Sono peggiorata. Sono diventata una persona ansiosa, incasinata, noiosa, nulla di bello. Che cosa ho da offrire ancora al mondo?

Posso solo combattere il caos che hai creato nella mia vita. Anche se non ho le forze né i mezzi...

venerdì 2 febbraio 2018

Ignoto

Com'è possibile che lo conosco così bene da poter individuare quale ragazza potrebbe andargli davvero bene e quale no? Quale ragazza con cui potrà stare per la vita?

Riesco a farlo per gli altri e non per me? Sono stanca di aspettare, sono stanca di cercare, sento che per me è troppo tardi. Ci ho messo così tanto per innamorarmi che mi sto rassegnando al fatto che starò per la vita da sola anche se non vorrei. Vorrei essere più felice e innamorata di qualcuno. Anche se è dura. Anche se è faticoso.

Peccato che sia difficile trovare un uomo per me adatto.

sabato 27 gennaio 2018

L'idea dell'amore

Sono innamorata dell'idea che avevo di lui che però, purtroppo, non corrisponde al vero lui.
Ho ancora impresso nel cuore e nei miei ricordi tutti i primi momenti, le emozioni e la felicità che governava il mio animo. Ho scoperto che lui non coincideva alla persona con cui ho passato - per adesso - i momenti più belli della mia vita.

Mi ricordo ancora del messaggio che mi aveva inviato dopo che avevamo fatto l'amore per la prima volta:"Vibrazioni e frequenze." Mi aveva catturata. Cazzo se lo aveva fatto. In un modo semplice, con pazienza e con tanta forza di volontà.

Mi ricordo anche di quella volta in cui mi aveva messo una multa sua - già pagata - sul cofano della mia macchina per farmi uno scherzo. Con dentro un bigliettino "Ci sei cascata, scema!"

Mi ricordo della volta in cui aveva preparato la vasca da bagno, acceso tutte le candele e accolto con un "Buongiorno principessa" o il giorno che mi aveva scritto, sempre con le candele, che mi amava.

Mi ricordo ogni fottuto singolo momento di quando ero felice. Felice per davvero. Potevano togliermi tutto ma non lui. Era la mia sorgente, la luce che alimentava il mio spirito.

E poi è tutto cambiato. Poi ho iniziato a vedere il suo egoismo e la sua incapacità a chiudere le porte aperte. Mi aveva delusa fortemente. Non sono più riuscita a fidarmi di lui. Anche la seconda e la terza volta che ci abbiamo riprovato non mi fidavo di lui. Gli lasciavo spazio, gli davo indipendenza ma avevo sempre le antenne alzate e attive.

Non mi sono mai sentita l'unica e l'inimitabile, mentre io avevo (e ho, sfortunatamente) ancora occhi per lui. Lo trovavo bellissimo in ogni cosa che faceva e in ogni vestito che indossava.
Ma era tutta un'idea che mi sono creata di lui.

Non c'è mai stata la persona comprensiva ed empatica che avevo conosciuto la prima volta. Un ragazzo così bello, così attraente, ambizioso che era pure perfetto nella posizione di miglior amico.

PEH. SBAGLIATO.
Non lo è più stato. Ogni mio minimo dolore diventata un peso per lui, ma non perché sentisse i sentimenti negativi che provavo io, ma perché era stressante avere una persona affianco che volesse cercare comprensione e sostegno nel proprio compagno. Quasi come se fosse una debolezza. E mi ha fatto sentire debole, insicura, come se non fossi una persona indipendente e autonoma.
A furia di sentire questi messaggi lo sono diventata. Dipendente da lui e dall'idea che aveva creato di sé stesso. Ha fatto un bel quadro. Ha disegnato bene il contorno, facendomi credere che la scena principale fosse bella quanto quella. Ma è stato l'Apocalisse.
Mi ha uccisa, schiacciata per l'ennesima volta.

Mi ha reso così insicura che penso che la mia vita non possa andare avanti senza di lui. La mia vita sentimentale, ovviamente.
Mi sono fermata e non riesco a maturare interessi per nessun altro. Faccio paragoni, sull'esteriorità, su cosa fa il nuovo ragazzo e quanto è poco intenso rispetto a quello che invece ha fatto lui.
Sono disinteressata. E indifferente agli altri. Ma non con lui. Mi sento debole ogni volta che sento che potrebbe ritornare. Ho paura di non riuscire di nuovo a dire di no. Ho paura di non trovare più nessuno. Ho paura di non innamorarmi e amare qualcuno incondizionatamente.
Ho paura di non meritarmi un amore migliore di quello che ho già ricevuto.

Ho bisogno di amarmi e di pensare di meritarmi COSE prima di poter procedere ad allargare le mie vedute. Ma non ho la più pallida idea sul come si faccia. Mi sono talmente tanto discriminata in questi anni che non so più da che parte iniziare. Faccio sport, studio, ho buonissimi amici ma... Non mi amo. Non so come fare per ritornare ad essere quella ragazza felice e spontanea di una volta..

Ho il cuore spezzato. E sono tanto stanca di donare e non ricevere mai. Ma, più che altro, a chi posso donare se non ho nessuno da amare?

martedì 16 gennaio 2018

Quota tre

Ho di nuovo sbagliato. Credevo che nella vita si imparasse dai propri errori e invece ci sono ricascata un'altra volta. Come convincersi che lui non è mai stata la persona giusta?
Non riesco a crederci. Nei miei sogni ad occhi aperti lui è lì presente, legato ancora a me, che nonostante tutto noi ritorniamo a prenderci.
Nonostante tutto...
Invece non è minimamente così. Devo convincermi una volta per tutte che ciò che ho fatto, cioè lasciarlo per disperazione, è stata la cosa più giusta da fare per me stessa. E' stato un atto d'amore.
Ma se il dolore che provo adesso è identico rispetto al dolore che provavo prima, cosa ha cambiato effettivamente il mio gesto?
Non so come fare a rimettermi su. Mi sento di essere sola nel buio delle mie speranze.
Mi hanno incatenata e illusa per ben 3 anni senza che lui alimentasse un bel cazzo di nulla.
Mi ha detto che non è in grado di amarmi, che non è in grado di fare ciò che tutti fanno se sono innamorati e allora perché io non riesco ad accettarlo? Perché continuo a non esserne convinta ma a colpevolizzarmi di non essere la persona giusta per lui?
Credevo di riuscire a cavarmela da sola nella vita, ho vissuto nella mera illusione che potessi bastarmi, ma invece ricerco in continuazione qualcuno che corrisponda il mio amore.
E quel qualcuno è lui, che amore per me non ne prova.

E' una specie di friendzone dove i limiti sono stati sorpassati già da un po'.
Mi sento come Fabio, come Vittorio, come Roberta, problematica e ancora agganciata a qualcosa che in realtà non c'è più.
Perché non vado di nuovo avanti?