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sabato 30 settembre 2017

Ritorno

Perché sei ritornato?
Perché di nuovo mi vuoi illudere che vuoi una cosa mentre in realtà vuoi semplicemente schiacciarmi contro un muro e spaccarmi di nuovo il cuore?
Non ti è bastato ridurmi come mi hai ridotto quest'anno?

Perché le persone non hanno rispetto per le altre?
Perché non puoi continuare la tua vita staccandoti da me proprio come avevo fatto io in questo ultimo mese? Non è giusto! Non è giusto giocare sempre sulle mie debolezze, non è giusto ridurmi in polvere e uccidere la piccola autostima che mi sono di nuovo ricostruita.

NON E' GIUSTO! Voglio che tu capisca cosa cazzo ti passi per la testa e fai pace con te stesso! FAI FOTTUTAMENTE PACE CON TE STESSO! Non voglio essere un'altra volta la conseguenza dei tuoi fottutissimi problemi ed essere individuata come la causa! PERCHE' LA CAUSA DEI TUOI MALI SEI SOLO TU.

Mi hai amato e mi ami ma hai paura di avermi perso? E' colpa tua se adesso ti odio!
TI ODIO! Hai distrutto tutto quello che ero io, mi hai creato delle insicurezze che non avevo e hai voluto rendermi dipendente da te perché ti fa sempre comodo avere un porto sicuro.

La stima che io ho nei tuoi confronti è pari a zero. Non credevo che potessi essere così schifata da te e così arrabbiata con te perché sei e continui ad essere un povero sfigato che non sa cosa voglia dire essere innamorato, amare e provare dei sentimenti!

Io voglio essere viva dentro, voglio essere speranzosa e solare e tutto ciò che può trasmettere agli altri calore e felicità, non una persona che intimidisce le altre, le spezza e le usa a suo piacimento.
SEI UN CAZZO DI INSICURO, COMPLESSATO, INCOERENTE E NARCISISTA. Tutto nella stessa persona! Hai solo lati negativi che ti caratterizzano e io ti odio per avermi fatto innamorare di te e infine odio me stessa per essermi fatta ridurre così, incapace di volere, incapace di intendere e con la paura di non trovare più l'amore.

TI ODIO! Sei una persona schifosa che fa tutto in funzione dei propri interessi e io non so come cazzo faccio ancora a tenerci e a volerti bene e odio me stessa anche per questo: perché non c'è un giorno in cui penso se tu sia felice. E mi preoccupo. E ci sono sempre come sostegno anche se non vorrei. E mi odio. Ti odio.

Perché lo stai facendo di nuovo.

domenica 10 settembre 2017

Apatia

Il problema dell'apatia è qualcosa che mi sta letteralmente distruggendo.
Sono apatica con le persone a cui voglio più bene: vorrei solamente aprirmi e far passare tutti i miei sentimenti attraverso la mia voce e i miei sentimenti, ma quando ci provo sento un peso nello stomaco, un blocco.

Non so perché tendo così tanto a somatizzare internamente, una volta ero una persona a cui piaceva trasmettere e dare, ma adesso non voglio né più ricevere né regalare una parte di me.
Riesco a far uscire tutto solo in determinati casi, con persone che mi conoscono molto poco e mi rendo vulnerabile nel modo più inaspettato.
E quando me ne rendo conto mi contengo e butto giù un boccone amaro e di nuovo ritorno nel circolo vizioso della mancanza di sentimenti.

Non mi sento ferita, disperata, felice, gioiosa, ma apatica di fronte alle situazioni che mi si creano.

Non so più cosa fare. Andare dalla psicoterapeuta una volta alla settimana mi aiuta, ma non è sufficiente e sento il bisogno di evadere ogni volta dalla mia vita abitudinaria e fatta da davvero pochi stimoli.

La mia energia vitale è sempre stata l'amore. L'amore verso qualcuno, che possa essere per gli amici o per il compagno, per lo studio o per uno sport, ma sempre quello è stato il mio motore.
Adesso che mi manca quello, non trovo un senso della mia vita.

E così viene anche a meno la speranza che ci sia qualcosa che potrebbe trascinarti verso i tuoi limiti. Senza farti soffrire. Solo migliorare sé stessi in un maniera istintiva e spontanea.

Mi mancano un sacco di cose di me.
Mi manca la luce dei miei occhi e la forza di poter combattere ogni ostacolo.

Gli unici sentimenti che riesco a provare, quelle poche volte che li provo, sono rabbia, incomprensione e rancore.

Non riesco a uscire.

domenica 3 settembre 2017

Futuro

E' facile che in questi ultimi tempi rimanga ad occhi aperti a sognare che cosa mi riserva la vita.
Penso spesso che mi farò un anno all'estero, se non di più, per poi tornare di nuovo alla mia vecchia realtà, dove tutto sarà rimasto uguale, mentre io sarò cambiata.

Mi immagino che lo incontrerò in un futuro molto lontano, che ci ritroveremo a discutere di cosa ci ha fatto sperimentare la vita e come era giusto quello che abbiamo fatto anni prima, anche se ci ha lasciato l'amaro in bocca.

E intanto, però la vita attuale mi scorre davanti agli occhi e io non faccio altro che perdere momenti e occasioni.
Non so come fare a fermare questo circolo vizioso dove spero per me qualcosa di bello e di soddisfacente, come se quello che sto facendo adesso non mi riempisse davvero.

Il problema maggiore è che la mia immaginazione sul domani concerne l'incontro con persone che in realtà stanno nel passato.

Mi sento come una persona su un sentiero, in mezzo al bosco, con una valigia piena che piano piano viene svuotata durante il percorso della vita: i sensi di colpa, le ferite e le brutte sensazioni.
E adesso il mio trolley di cattive esperienze è pieno. E non riesco a liberarmi di questo peso.

Teoricamente dal passato bisognerebbe trarre una lezione, ma io sento di non averla ancora imparata.

In questi giorni mi sono convinta che se due persone sono fatte l'una per l'altra, non importa le situazioni che possano affrontare - positive o negative - loro rimarranno sempre assieme nonostante tutto. Di per sé le relazioni non finiscono perché si incontra la persona giusta nel momento sbagliato e nemmeno perché si è affrontato "troppo" per poter ricominciare di nuovo da capo senza rancori né risentimenti: semplicemente la coppia non è compatibile ad affrontare determinati ostacoli, indi per cui si rompe. Le coppie stabili, che si amano e che vogliono davvero risolvere i problemi, affrontano tutto, non generano una crepa difficile da aggiustare.

Sebbene il mio intelletto suggerisce questi ragionamenti più che logici e coerenti, continuo sempre a sognare di rincontrarlo.
E' sbagliato, non è coerente e rende il mio distacco molto più difficile.

E' un'ossessione. Sono ossessionata e ho paura di non staccarmene mai.

Non ho pazienza di aspettare, voglio cambiare dal giorno al domani, ma non è così che funzionano le cose, lo so. Me l'hanno detto tutti: "non pensarci, fai nuove esperienze e divertiti". Ma non è facile iniziare una nuova vita quando hai delle cose irrisolte alle spalle.

Mi guardo indietro e vedo solo relazioni tossiche e morbose, che mi hanno logorata nel tempo e che sono riuscite a fare una ferita nel mio cuore. Così reagisco con il cinismo, con la razionalità ma di conseguenza con infelicità.

Sono una persona infelice che emana vibrazioni negative.
Non so come uscire dal circolo vizioso. Non so come stare meglio se non aspettando.